Geopolitica della salute: come il mondo plasma le nostre cure

28.06.2025

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Nel 2025, la salute globale è sempre più intrecciata con le dinamiche geopolitiche. Guerre, crisi diplomatiche, nuove alleanze e la corsa alle tecnologie sanitarie plasmano le possibilità di accesso alle cure, la distribuzione dei farmaci e la risposta alle emergenze. La pandemia di Covid-19 ha reso evidente quanto la salute non sia solo una questione medica, ma anche diplomatica, economica e strategica, accelerando la necessità di una governance sanitaria internazionale capace di affrontare sfide che nessun Paese può gestire da solo.

Diplomazia sanitaria e nuove sfide globali

La diplomazia sanitaria, ovvero l'uso strategico della politica estera per influenzare gli esiti sanitari, è oggi uno strumento centrale. L'accordo pandemico adottato dall'Assemblea Mondiale della Sanità nel maggio 2025, sottoscritto da 124 Paesi, punta a rafforzare la cooperazione globale per prevenire e gestire future emergenze sanitarie, con principi di equità nell'accesso a vaccini, diagnosi e terapie. Tuttavia, la storia insegna che gli accordi internazionali rischiano di restare lettera morta senza meccanismi di controllo e sanzione efficaci. Il recente esempio di COVAX, con i Paesi ricchi che hanno accaparrato la maggior parte dei vaccini anti-Covid, mostra come la geopolitica possa ostacolare la salute globale, accentuando le disuguaglianze tra Nord e Sud del mondo.

Le tensioni tra grandi potenze, come il disimpegno degli Stati Uniti da alcuni tavoli di cooperazione sanitaria e il crescente ruolo della Cina e di altri attori nel Sud globale, ridefiniscono le priorità e le risorse disponibili. I vaccini, i farmaci e le tecnologie mediche diventano strumenti di "soft power", usati per rafforzare alleanze o esercitare pressioni politiche. Anche il commercio internazionale e le sanzioni economiche possono limitare l'accesso a cure essenziali, colpendo soprattutto le popolazioni più vulnerabili.

Disuguaglianze, conflitti e salute: una sfida complessa

I conflitti armati, come quelli in Siria e Ucraina, hanno distrutto interi sistemi sanitari, privando milioni di persone di cure basilari. Le sanzioni internazionali, spesso imposte per motivi politici, aggravano la situazione, riducendo la disponibilità di farmaci e tecnologie salvavita. Le crisi umanitarie, alimentate da instabilità politica e cambiamenti climatici, producono nuove ondate di malattie e migrazioni, mettendo sotto pressione i sistemi sanitari dei Paesi di accoglienza.

Il rapporto OMS 2025 evidenzia come la speranza di vita globale sia crollata di 1,8 anni tra il 2019 e il 2021, cancellando un decennio di progressi. L'accesso universale ai servizi essenziali è ancora lontano: solo 431 milioni di persone in più hanno avuto accesso a cure senza impoverimento economico, e 637 milioni sono meglio protetti dalle emergenze sanitarie, ma la strada verso una vera equità resta lunga.

Innovazione, intelligenza artificiale e nuovi attori

La geopolitica della salute si gioca anche sul terreno dell'innovazione e dell'intelligenza artificiale (AI). L'integrazione dell'AI nei sistemi sanitari offre opportunità straordinarie per la sorveglianza epidemiologica, la gestione delle risorse e la personalizzazione delle cure. Tuttavia, senza regole condivise e una governance etica, il rischio è quello di ampliare le disuguaglianze, con i Paesi più ricchi e tecnologicamente avanzati in grado di accedere a soluzioni migliori e più rapide.

La digitalizzazione della sanità, accelerata dalla pandemia, richiede nuove forme di cooperazione internazionale e la definizione di standard comuni per la gestione dei dati, la privacy e la sicurezza. L'Unione Europea, ad esempio, sta lavorando a una legislazione che semplifica lo scambio e l'accesso ai dati sanitari tra i Paesi membri, per rafforzare la risposta alle minacce sanitarie transfrontaliere e migliorare l'efficienza dei sistemi sanitari.

Verso una nuova governance della salute globale

La salute è ormai riconosciuta come un bene pubblico globale e come una questione di sicurezza internazionale. Le sfide poste dalla geopolitica – dalla frammentazione dei sistemi di governance all'uso politico delle risorse sanitarie – impongono una riflessione profonda sul futuro della cooperazione internazionale. Serve rafforzare le istituzioni multilaterali, promuovere la trasparenza e la responsabilità, e investire nella diplomazia sanitaria come strumento per prevenire conflitti, ridurre le disuguaglianze e garantire il diritto alla salute a tutte le popolazioni.

  • Global Policy Journal: "Geopolitics and Health Equity: A Complex Interplay", 2025
  • Proqualrecognition.eu: "Opportunities for Health Diplomacy in a Changing Geopolitical World", 2025
  • L'Espresso: "OMS 2025 - il mondo sta perdendo la partita per la salute globale", 2025
  • PMC: "From algorithms to negotiations: Why health diplomacy must adapt", 2025
  • Consilium.europa.eu: "Politica sanitaria dell'UE", 2025