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L’infermiere di condominio: la nuova frontiera dell’assistenza di prossimità

31.07.2025

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Tempo di lettura: 4 minuti

Negli ultimi anni in Italia si è affermata una figura innovativa e sempre più richiesta quella dell'infermiere di condominio. Questo professionista opera direttamente all'interno dei condomini o di piccoli complessi residenziali offrendo assistenza sanitaria monitoraggio e supporto a chi vive situazioni di fragilità come anziani persone con disabilità famiglie con minori o soggetti a rischio. L'obiettivo è portare la cura direttamente a casa delle persone rafforzando la rete sociale ed evitando che piccoli problemi di salute si trasformino in emergenze. 

Chi attiva il servizio di infermiere di condominio

Il servizio di infermiere di condominio viene generalmente attivato dall'amministratore di condominio su richiesta dei condomini o tramite iniziative promosse da associazioni di residenti, enti locali e servizi sociosanitari territoriali. Spesso è parte di progetti di welfare di comunità voluti dalle amministrazioni comunali o da cooperative sociali in accordo con le Aziende Sanitarie Locali (ASL). La collaborazione tra amministratori di condominio, residenti e operatori sanitari è essenziale per definire modalità, orari e ambiti di intervento su misura per le esigenze specifiche del contesto abitativo.

Cosa fa un infermiere di condominio

L'infermiere di condominio svolge molteplici attività dalla gestione farmaci alla rilevazione dei parametri vitali fino alle medicazioni. Promuove educazione sanitaria prevenzione e stili di vita sani spesso attraverso incontri periodici o momenti di formazione per i residenti. Coordina il rapporto tra utenti medici di medicina generale e altri servizi sociosanitari territoriali favorendo l'inclusione la coesione e il sostegno tra i condòmini agendo da ponte tra le diverse figure di cura e il tessuto sociale. Questa presenza contribuisce anche a contenere le ospedalizzazioni inappropriate e a gestire meglio le cronicità migliorando la qualità di vita degli abitanti e riducendo i costi sociali connessi a ricoveri e accessi al pronto soccorso.

Dove è già attivo e i numeri dell'attività

In Italia città come Milano e Bologna sono fra le realtà più avanzate nella sperimentazione e consolidamento dell'infermiere di condominio. A Milano, il servizio ha origine da collaborazioni tra il Comune e cooperative sociali, con un solido modello applicato in diversi complessi residenziali. Qui si conta un numero crescente di interventi di assistenza domiciliare gestiti direttamente all'interno del condominio, con erogazione continuativa di monitoraggio e supporto sanitario a centinaia di famiglie, soprattutto nei quartieri con alta presenza di anziani soli.

A Bologna il progetto, avviato circa cinque anni fa per iniziativa di Confabitare e altre realtà del Terzo Settore, è cresciuto significativamente: sono stati attivati servizi di assistenza e monitoraggio per decine di condomini con più di mille utenti coinvolti. La presenza in loco dell'infermiere ha permesso di ridurre del 15-20% le ospedalizzazioni non necessarie e migliorare la gestione delle cronicità. Questi dati, condivisi tra ASL e amministrazioni comunali, confermano come il modello aiuti a decongestionare i servizi ospedalieri e i pronto soccorso.

Una spesa ottimizzata per gestire la crescente fragilità

Il ricorso all'infermiere di condominio rappresenta una spesa sanitaria ottimizzata perché consente di pianificare e calibrare gli interventi in modo mirato, evitando prestazioni inutili o sovraccarichi impropri sui servizi ospedalieri. In un contesto in cui la fragilità sociale e sanitaria è in crescita, questa modalità di assistenza domiciliare e di prossimità permette di intercettare tempestivamente i bisogni delle persone, ridurre le ospedalizzazioni e migliorare la qualità complessiva delle cure. Inoltre, il servizio può essere integrato e in parte coperto da polizze assicurative sanitarie condominiali appositamente studiate, facilitandone l'accessibilità e sostenibilità economica e alleggerendo il peso sulla spesa pubblica.

I benefici per il condominio e la comunità

L'infermiere di condominio contribuisce a ridurre l'isolamento sociale, un fenomeno diffuso tra anziani e persone fragili, migliorando la qualità della vita degli abitanti e garantendo un accesso più rapido e diretto alle prestazioni sanitarie. Favorisce la continuità assistenziale e la prevenzione, intercettando precocemente segnali di peggioramento della salute e attivando tempestivamente i medici di base o altri servizi specialistici. Inoltre, rafforza la solidarietà tra vicini, promuove stili di vita sani tramite attività educative e utilizza tecnologie per il monitoraggio dei parametri vitali in modo più efficiente. La riduzione delle ospedalizzazioni inappropriate documentata nei territori dove il servizio è attivo rappresenta un significativo risparmio per il sistema sanitario.

Un modello per il futuro

L'infermiere di condominio rappresenta una naturale evoluzione dell'assistenza territoriale puntando a un welfare di comunità più capillare, umano e sostenibile. In sinergia con le altre figure sanitarie, in particolare con l'infermiere di famiglia e comunità, questa figura contribuisce a creare un sistema integrato di cura in cui la dimensione sociale e quella sanitaria si fondono per rispondere efficacemente alle esigenze quotidiane delle persone. Il successo dei modelli pilota in città come Milano e Bologna apre la strada a un'estensione sempre più ampia in tutta Italia.

  • Nurse24: "Nurse24.it Infermiere di condominio a Milano è già realtà"
  • Comune di Milano: " Infermiere di condominio"
  • SoleCooperativa.com: "Infermiere di comunità al Condominio"
  • Comune di Cervia: "Impatto del condominio solidale"
  • Vita.it: "Infermiere di famiglia e di comunità ancora al palo"
  • Konemotus.it: "Arriva l'infermiere di comunità"