L’obesità riconosciuta come patologia: l’Italia apre la strada con il nuovo LEA 2025
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Nel maggio 2025 l'Italia ha compiuto un passo storico nel campo della salute pubblica, diventando il primo Paese al mondo a riconoscere ufficialmente l'obesità come una malattia cronica, progressiva e recidivante. Questo importante riconoscimento è stato sancito dall'approvazione della legge 741, nota come "Legge sull'obesità", che inserisce le prestazioni per la prevenzione e la cura dell'obesità nei Livelli Essenziali di Assistenza (LEA), garantendo così l'accesso gratuito alle cure attraverso il Servizio Sanitario Nazionale (SSN).

Un problema di salute pubblica urgente e diffuso
L'obesità rappresenta una delle emergenze sanitarie più rilevanti in Italia e nel mondo. Secondo i dati ISTAT, circa il 12% della popolazione adulta italiana soffre di obesità, pari a quasi 6 milioni di persone. La situazione è particolarmente preoccupante tra i bambini: quasi il 19% dei bambini tra gli 8 e i 9 anni è in sovrappeso e circa il 10% è obeso1. Questi numeri pongono l'Italia tra i Paesi con i più alti tassi di obesità infantile in Europa, con conseguenze importanti sulla salute futura della popolazione.
L'obesità non è solo un problema estetico o di peso, ma una patologia che aumenta drasticamente il rischio di sviluppare numerose malattie croniche e comorbidità, tra cui diabete di tipo 2, malattie cardiovascolari, alcuni tipi di tumore e disturbi muscolo-scheletrici. Il suo impatto sulla spesa sanitaria è enorme: il World Obesity Atlas stima che il costo globale legato al sovrappeso e all'obesità raggiungerà i 4,32 trilioni di dollari all'anno entro il 2035, se non si interviene efficacemente con politiche di prevenzione e cura.
La legge 741: cosa prevede e quali sono le novità
La legge approvata dalla Camera dei Deputati il 7 maggio 2025, composta da sei articoli fondamentali, definisce l'obesità come una malattia a tutti gli effetti e stabilisce un quadro organico per la sua prevenzione e gestione. Il provvedimento prevede che le persone con obesità possano accedere a visite specialistiche, esami diagnostici, nuovi farmaci specifici e interventi di chirurgia bariatrica a carico del SSN.
Un elemento centrale della legge è l'inserimento dell'obesità nel Piano Nazionale della Cronicità, riconoscendo la sua natura di patologia cronica complessa che necessita di un approccio multidisciplinare e integrato. Viene istituito presso il Ministero della Salute un Osservatorio per lo studio dell'obesità, con il compito di monitorare l'andamento epidemiologico, promuovere studi e diffondere informazioni sugli stili di vita corretti.
La legge inoltre impegna il Ministero della Salute a promuovere campagne di sensibilizzazione e programmi educativi rivolti a scuole, famiglie, medici di medicina generale e pediatri, con l'obiettivo di favorire una corretta alimentazione, la pratica regolare di attività fisica e la lotta contro la sedentarietà, fattori chiave nella prevenzione dell'obesità.
Per garantire la sostenibilità del programma, la legge autorizza uno stanziamento progressivo di fondi: 700.000 euro per il 2025, 800.000 euro per il 2026 e 1,2 milioni di euro annui a partire dal 2027, destinati al finanziamento delle attività di prevenzione, cura, formazione e ricerca.
L'Italia pioniera a livello mondiale
Con questo provvedimento, l'Italia si pone all'avanguardia a livello internazionale nel riconoscimento dell'obesità come malattia. Come sottolineato da Roberto Pella, primo firmatario della legge e presidente dell'Intergruppo parlamentare Obesità, Diabete e Malattie Croniche, il riconoscimento formale rappresenta un segnale forte per affrontare con efficacia un problema che coinvolge milioni di cittadini e genera un impatto sanitario ed economico rilevante.
Il riconoscimento dell'obesità come patologia permette di superare lo stigma e la discriminazione che spesso accompagnano questa condizione, favorendo un approccio basato sulla cura e sul rispetto della persona. Inoltre, l'inserimento delle prestazioni nei LEA assicura equità di accesso alle cure su tutto il territorio nazionale, riducendo le disuguaglianze regionali che fino ad oggi hanno limitato la possibilità di trattamento per molti pazienti.
Impatti attesi e sfide future
L'inserimento dell'obesità nei LEA apre la strada a una gestione più efficace e coordinata della patologia, con un modello che integra prevenzione, diagnosi, terapia farmacologica e chirurgica, oltre al supporto psicologico e nutrizionale. Questo approccio multidisciplinare è fondamentale per affrontare una malattia complessa e recidivante come l'obesità.
Tuttavia, la legge rappresenta solo il primo passo. La sfida più grande sarà l'effettiva implementazione delle nuove prestazioni a livello regionale e locale, garantendo che le risorse stanziate siano utilizzate per sviluppare reti di cura adeguate e accessibili. Sarà inoltre cruciale investire nella formazione continua del personale sanitario, affinché medici di famiglia, specialisti, pediatri e operatori socio-sanitari possano riconoscere precocemente l'obesità e offrire percorsi terapeutici personalizzati.
Un altro aspetto importante riguarda la prevenzione, soprattutto tra i più giovani. Le campagne di sensibilizzazione e i programmi educativi dovranno essere intensificati e diffusi capillarmente, coinvolgendo scuole, famiglie e comunità, per promuovere stili di vita sani e contrastare la diffusione del sovrappeso e dell'obesità infantile.
Conclusioni
Il riconoscimento dell'obesità come malattia e la sua inclusione nei Livelli Essenziali di Assistenza rappresentano un traguardo storico per l'Italia e un modello da seguire a livello internazionale. Questa legge non solo garantisce un accesso più equo e completo alle cure per milioni di persone, ma apre anche la strada a un approccio integrato e multidisciplinare che può migliorare significativamente la qualità della vita dei pazienti e ridurre l'impatto sanitario ed economico dell'obesità.
Per affrontare efficacemente questa sfida sarà necessario un impegno coordinato tra istituzioni, operatori sanitari, scuole e società civile, con l'obiettivo di trasformare la prevenzione e la cura dell'obesità in una priorità nazionale sostenibile e inclusiva.