PNRR e Sanità Territoriale: A Che Punto Siamo?

11.06.2025

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Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) rappresenta per l'Italia un'opportunità storica per modernizzare e rafforzare il Servizio Sanitario Nazionale, con un'attenzione particolare alla sanità territoriale. L'obiettivo è chiaro: spostare il baricentro dell'assistenza dall'ospedale al territorio, garantendo cure più vicine ai cittadini, domiciliari e integrate. Ma a che punto siamo con l'attuazione di questa ambiziosa visione? 

La Visione del PNRR per la Sanità Territoriale

Il PNRR destina circa 7 miliardi di euro alla Missione 6, Componente 1 ("Reti di prossimità, strutture e telemedicina per l'assistenza sanitaria territoriale"). Le misure chiave includono la creazione di:

  • Case della Comunità: Punti di riferimento per i cittadini, con un team multidisciplinare di medici di famiglia, pediatri, infermieri e altri professionisti sanitari. L'obiettivo è superare le 1.350 Case della Comunità entro il 2026.
  • Ospedali di Comunità: Strutture intermedie tra il domicilio e l'ospedale, dedicate a pazienti che necessitano di assistenza infermieristica e medica a bassa intensità, ma non di ricovero ospedaliero. Previste circa 400 strutture.
  • Centrali Operative Territoriali (COT): Nuclei organizzativi che coordinano i servizi sanitari e socio-sanitari, garantendo la continuità assistenziale tra i diversi livelli di cura (ospedale, territorio, domicilio). L'obiettivo è superare le 600 COT.
  • Assistenza Domiciliare Integrata (ADI): Potenziamento delle cure a casa per la popolazione fragile e anziana, con un target di presa in carico del 10% della popolazione over 65 entro il 2026.
  • Telemedicina: Sviluppo di piattaforme e servizi per la teleconsultazione, telemonitoraggio e teleassistenza, per migliorare l'accesso alle cure e monitorare a distanza i pazienti cronici.

L'intento è trasformare radicalmente il modello assistenziale, rendendolo più efficiente, equo e accessibile, soprattutto per le fasce più fragili della popolazione, e ridurre la pressione sugli ospedali.

Lo Stato dell'Arte: Progressi e Nodi Critici

A distanza di circa tre anni dall'approvazione del PNRR, i progressi sull'attuazione della sanità territoriale sono tangibili, ma persistono delle sfide significative. Le informazioni relative allo stato di avanzamento provengono principalmente dai report ufficiali del Ministero della Salute e dai monitoraggi di enti come Agenas e la Corte dei Conti (vedi "Riferimenti Utili").

Per quanto riguarda le Case della Comunità, molte Regioni hanno avviato i lavori di costruzione o ristrutturazione, e diverse strutture sono già operative. Si stima che circa il 50-60% delle Case della Comunità previste siano in fase avanzata di realizzazione o già attive. Questo rappresenta un passo importante verso la capillarità dell'assistenza. Tuttavia, il vero nodo non è solo la costruzione degli edifici, ma la loro effettiva funzionalità. Molte di queste strutture faticano ancora a dotarsi di tutto il personale necessario e a definire chiaramente i percorsi assistenziali integrati che dovrebbero offrire. La carenza di medici di medicina generale e di infermieri di famiglia e comunità rimane una criticità diffusa.

Gli Ospedali di Comunità stanno seguendo un percorso simile, con vari gradi di avanzamento regionale. Anche qui, la sfida principale è garantire il personale medico e infermieristico adeguato a far funzionare queste strutture con la qualità e l'efficacia attese. La loro attivazione è cruciale per la gestione delle cronicità e per alleggerire i pronto soccorso.

Le Centrali Operative Territoriali (COT) sono forse gli elementi che più faticano a decollare con la necessaria rapidità. Essendo veri e propri "cervelli" della rete territoriale, la loro piena operatività richiede un'elevata capacità di integrazione tra diverse piattaforme digitali, sistemi informativi e professionisti. Molte COT sono state istituite, ma la loro piena funzionalità e la capacità di coordinare efficacemente i servizi sono ancora in fase di consolidamento.

L'Assistenza Domiciliare Integrata (ADI) ha visto un incremento significativo della presa in carico, spinta anche dalla lezione della pandemia. Le Regioni stanno investendo in tal senso, ma permangono divari territoriali. L'obiettivo del 10% di presa in carico degli over 65 è ambizioso e richiederà un ulteriore sforzo organizzativo e di risorse umane.

La Telemedicina è l'ambito che ha mostrato forse la crescita più rapida, beneficiando anche della spinta tecnologica e della necessità di soluzioni a distanza imposte dalla pandemia. Molte piattaforme sono state attivate e i servizi di teleconsulto e telemonitoraggio sono in espansione, soprattutto per la gestione delle patologie croniche. Resta da lavorare sulla standardizzazione delle procedure e sull'alfabetizzazione digitale di operatori e pazienti.

Le Sfide Aperte

Al di là dei progressi infrastrutturali, le principali sfide per la sanità territoriale del PNRR si concentrano su:

  1. Carenza di Personale: Il problema più annoso e pressante. Senza un adeguato numero di medici, infermieri e altre figure professionali, le nuove strutture rischiano di rimanere "gusci vuoti". Sono necessari piani di reclutamento, formazione e fidelizzazione.
  2. Integrazione e Modelli Organizzativi: La vera sfida è far lavorare insieme diverse figure professionali (medici di base, specialisti, infermieri, assistenti sociali) e diversi livelli di assistenza. Servono modelli organizzativi chiari e processi operativi ben definiti per garantire una vera continuità di cura.
  3. Digitalizzazione e Interoperabilità: Non basta avere strumenti di telemedicina; è essenziale che i sistemi informativi regionali e nazionali parlino tra loro per condividere dati in modo sicuro ed efficace.
  4. Coinvolgimento dei Medici di Medicina Generale: Il ruolo dei MMG è centrale nella sanità territoriale, ma la loro integrazione nelle nuove Case della Comunità e la loro adesione ai nuovi modelli organizzativi sono cruciali e necessitano di un forte coordinamento.
  5. Divari Regionali: L'attuazione del PNRR non procede in modo omogeneo su tutto il territorio nazionale. Alcune Regioni sono più avanti di altre, e questo rischia di accentuare le disuguaglianze nell'accesso alle cure.

Prospettive Future

Il cronoprogramma del PNRR prevede il completamento della maggior parte degli interventi entro il 2026. Questo lascia un lasso di tempo relativamente breve per superare le criticità ancora presenti. Il successo non si misurerà solo sulla costruzione fisica delle strutture, ma sulla loro effettiva capacità di erogare servizi integrati e di prossimità che migliorino la salute dei cittadini.

La sanità territoriale del PNRR è un cantiere aperto, un processo in divenire che necessita di monitoraggio costante, capacità di adattamento e un impegno congiunto di tutti gli attori coinvolti: il Ministero della Salute, le Regioni, le Aziende Sanitarie Locali e, non da ultimo, i professionisti sanitari e i cittadini. Solo con una visione chiara e un'attuazione rigorosa sarà possibile realizzare la rivoluzione di cui il nostro sistema sanitario ha bisogno.

  • Ministero della Salute: PNRR Missione 6 Salute
  • Agenas - Agenzia Nazionale per i Servizi Sanitari Regionali: PNRR
  • Corte dei Conti: Analisi