Dal 118 al 112: cosa è cambiato davvero nella gestione delle emergenze sanitarie

10.06.2025

Tempo di lettura: 5 minuti

Il passaggio dal numero unico di emergenza sanitaria 118 al Numero Unico Europeo 112 (NUE) rappresenta uno dei cambiamenti più significativi degli ultimi anni nella gestione delle chiamate d'emergenza in Italia. Introdotto con l'intento di uniformare le modalità di accesso ai servizi di emergenza in tutta Europa, il NUE ha portato con sé una serie di innovazioni, ma anche criticità, soprattutto dal punto di vista sanitario. 

Cos'è il NUE 112

Il 112 è il numero unico europeo per le emergenze, attivo in tutti i Paesi dell'Unione Europea, oltre che in altri Stati come la Svizzera e la Norvegia. L'obiettivo principale è fornire ai cittadini un punto di accesso unico a tutti i servizi di emergenza – sanitario, polizia, vigili del fuoco – attraverso centrali operative che smistano le chiamate agli enti competenti. In Italia, il passaggio al 112 è stato avviato in alcune Regioni già a partire dal 2010, ma la sua diffusione è stata dissomogenea a causa delle differenti organizzazioni sanitarie regionali.

Differenze tra 118 e 112: il focus sanitario

Nel sistema tradizionale del 118, le chiamate sanitarie venivano gestite direttamente da centrali operative composte da infermieri e medici dell'emergenza, con la possibilità di attivare tempestivamente i mezzi di soccorso, fornire supporto telefonico e iniziare un precoce triage.

Con il nuovo modello 112, le chiamate vengono inizialmente filtrate da un operatore non sanitario del "PSAP1" (Public Safety Answering Point di primo livello), che smista la richiesta alla centrale competente – ad esempio quella sanitaria (PSAP2). Questa intermediazione ha sollevato dubbi sulla tempestività e qualità della risposta, soprattutto nei casi in cui ogni secondo è cruciale, come negli arresti cardiaci o nei traumi gravi.

Cosa è cambiato in meglio

  • Localizzazione precisa: Grazie al sistema AML (Advanced Mobile Location), il NUE consente di individuare con maggiore precisione la posizione del chiamante, utile soprattutto quando la persona non riesce a fornire l'indirizzo esatto.

  • Accessibilità multilingue: Le centrali 112 sono dotate di servizio di interpretariato in tempo reale, rendendo il servizio più accessibile ai turisti e stranieri.

  • Riduzione delle chiamate inappropriate: Il filtro iniziale consente di ridurre il numero di chiamate improprie che raggiungono le centrali sanitarie, alleggerendone il carico.

Cosa è cambiato in peggio

  • Allungamento dei tempi di risposta: Studi e testimonianze hanno evidenziato un ritardo medio di 30-90 secondi nell'invio del mezzo di soccorso rispetto al sistema 118, a causa del passaggio intermedio.

  • Perdita del contatto diretto sanitario: L'operatore del PSAP1 non ha formazione sanitaria, e ciò può comportare un triage inefficace o una mancata comprensione dell'urgenza della situazione.

  • Difficoltà nel riconoscimento delle emergenze complesse: Patologie tempo-dipendenti come infarto, ictus o trauma maggiore richiedono una valutazione clinica tempestiva, che può essere ritardata da un filtro non sanitario.

Un sistema non ancora omogeneo

Al momento, il NUE è attivo in quasi tutte le Regioni italiane, ma con modelli organizzativi differenti. Alcune Regioni, come la Lombardia o il Lazio, hanno adottato il modello 112 con centrali regionali uniche, mentre altre (es. Emilia-Romagna) hanno mantenuto strutture miste o parziali. Questa eterogeneità territoriale ha generato confusione tra i cittadini e problematiche operative per i professionisti dell'emergenza.

Il confronto con l'Europa e gli Stati Uniti

In molti Paesi europei, come Svezia, Germania e Francia, il modello del numero unico è consolidato da anni, ma con differenze significative: in Francia, ad esempio, il numero sanitario 15 è ancora attivo e fortemente integrato.

Negli Stati Uniti, il sistema 911 è centralizzato e universalmente riconosciuto, ma si basa su centrali di risposta con personale formato per effettuare un primo triage anche sanitario, oltre a forti investimenti in tecnologia e interoperabilità. La formazione degli operatori è un pilastro del sistema , ed è uno degli elementi che si sta rafforzando nel sistema nel contesto italiano.

Conclusione

Il passaggio da 118 a 112 rappresenta un cambio epocale nella gestione delle emergenze in Italia. Se da un lato migliora l'accesso e la localizzazione, dall'altro pone serie sfide in ambito sanitario, soprattutto in termini di tempestività, formazione e omogeneità organizzativa. Il sistema ha potenzialità, ma necessita di correzioni strutturali e di un maggiore coinvolgimento delle professioni sanitarie nel percorso decisionale e operativo.

  • Ministero dell'Interno – Numero Unico di Emergenza 112: https://www.interno.gov.it/it/temi/sicurezza/numero-unico-emergenze-112
  • AgenasRapporto sull'implementazione del NUE 112 (2023) 
  • Gazzetta Ufficiale:  Legge n. 124/2015 (art. 7) 
  • European Emergency Number Association (EENA):  https://eena.org
  • Journal of Emergency Medical Services – "EMS in the USA:  https://www.jems.com
  • FNOMCeO: Dossier emergenza NUE 112 (2022)