Telemedicina in Italia: stato attuale, potenzialità e modalità d’uso

17.07.2025

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L'Italia sta attraversando una fase di forte innovazione digitale nel settore sanitario, con la telemedicina al centro di questa trasformazione. Grazie a un investimento di 1,5 miliardi di euro dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), nel 2025 si prevede il lancio della Piattaforma Nazionale di Telemedicina, con l'obiettivo di assistere almeno 300.000 pazienti entro fine anno e quasi 800.000 entro il 2026. Tuttavia, nonostante questi sforzi, l'Italia rimane ancora indietro rispetto ad altri paesi europei come Germania, Regno Unito e paesi nordici, dove il mercato della telemedicina era già più sviluppato prima della pandemia e cresce con tassi superiori. 

Il potenziale della telemedicina in Italia

Il mercato italiano della telemedicina è in crescita e si prevede che raggiungerà circa 838 milioni di dollari entro il 2025, con un tasso annuo di crescita (CAGR) del 19,1%. L'adozione più ampia può portare a una riduzione delle disparità territoriali e all'accesso a servizi sanitari più personalizzati, soprattutto per malati cronici, persone con difficoltà di movimento o in aree rurali. La digitalizzazione consente inoltre di ridurre costi e tempi di attesa, migliorando la sostenibilità del sistema sanitario nazionale.

In che modo si usa la telemedicina?

In Italia la telemedicina si declina in vari servizi: televisite, teleconsulto, telemonitoraggio e teleassistenza. Nel prossimo futuro, saranno coinvolti medici di medicina generale, pediatri, specialisti ospedalieri e operatori sanitari come infermieri e fisioterapisti, che potranno seguire i pazienti da remoto. Tra gli utenti principali vi sono pazienti con diabete, malattie cardiache, respiratorie, neurologiche e oncologiche, per i quali il telemonitoraggio può migliorare la cura e la qualità della vita.

Sfide e prospettive future

Nonostante i progressi, l'uso della telemedicina in Italia è ancora sporadico e non strutturato su larga scala. Occorre ampliare la formazione dei professionisti, migliorare l'infrastruttura tecnologica e affrontare questioni di privacy e sicurezza dei dati. L'integrazione della telemedicina con il Fascicolo Sanitario Elettronico 2.0 e l'uso di intelligenza artificiale rappresentano opportunità per creare un sistema sanitario più efficiente, inclusivo e innovativo.

In sintesi, la telemedicina in Italia ha un grande potenziale per rivoluzionare l'assistenza sanitaria, ma per coglierlo appieno serve un impegno continuo sulle infrastrutture, la cultura digitale e la governance dei servizi.